Quali sono le ragioni di questa esplosione dei prezzi delle materie prime e dei lunghi tempi di approvvigionamento?
Questo chiaramente riguarda anche la materia prima a noi più cara, ovvero il metallo: molte grandi aziende hanno chiuso le fornaci perché non c’era più domanda. C’è chi vocifera che questo calo dell’offerta sia stato in parte voluto o pilotato per far salire i prezzi. Per noi il primo lockdown non è stato del tutto indolore, ma ne siamo usciti relativamente indenni. Fortunatamente avevamo già acquistato la maggior parte del materiale necessario per i progetti in corso.
Qual è la situazione attuale per quanto riguarda i metalli industriali?
Quali altre materie prime sono interessate dal problema?
Ma i rincari riguardano anche altre risorse: l’energia elettrica, per esempio, costa il doppio rispetto all’anno scorso. E per produrre alluminio ne serve molta. Questo impatta sui costi di produzione e di conseguenza anche sui prezzi finali.
Questa situazione come sta influendo su di voi come azienda fornitrice di servizi? Che impatto ha sul vostro lavoro e su quello dei vostri partner?
Lorenz Kröss: Attualmente vale lo stesso per tutti: non è questione di prezzo ma di reperibilità. Quindi dobbiamo assicurarci di trovare da qualche parte i materiali necessari. In più dobbiamo tenere conto dei tempi di consegna, che sono aumentati notevolmente. Non possiamo più essere flessibili come una volta, e anche se vorremmo tornare a esserlo, al momento non possiamo fare ai clienti promesse che non siamo sicuri di poter mantenere. Va detto che da parte loro c’è ancora molta comprensione, perché chi più chi meno viviamo tutti la stessa situazione.
Attualmente abbiamo grossi problemi anche con la fornitura di vernici in polvere: a volte dobbiamo aspettare la consegna per settimane, anche se abbiamo una rosa di diversi potenziali fornitori. Anche loro hanno lo stesso problema dovuto alla mancanza dei pigmenti.
Ma nel concreto quanta è la differenza di prezzo? E come gestite il problema?
Secondo te la domanda è diminuita a fronte dell’aumento dei prezzi?
Lorenz Kröss: La domanda non è assolutamente diminuita, anzi, al contrario… se non altro nel nostro settore. In questo periodo gli artigiani sono sommersi di lavoro. Sicuramente una delle ragioni è il Superbonus fiscale del 110%, ma si costruisce molto parecchio all’estero, per esempio in Germania. Per la maggior parte si tratta di investimenti, complessi direzionali di alta fascia. Tutti preferiscono investire piuttosto che lasciare il denaro in banca. È così anche da noi. In più per promuovere il rilancio economico, la Provincia autonoma di Bolzano ha realizzato molti progetti pubblici che erano rimasti a lungo chiusi nel cassetto. Anche per il nuovo anno abbiamo già in programma numerosi progetti, tra cui molti edifici pubblici.
Come vi state preparando ad affrontare il futuro (e le sue incertezze)?
Lorenz Kröss: Continueremo come abbiamo sempre fatto, assicurandoci di crescere moderatamente, anche se con il carico di lavoro che abbiamo al momento servirebbero molti nuovi collaboratori. Stiamo assumendo meno di quanto potremmo, perché è difficile trovare personale qualificato. Inoltre quando la domanda diminuirà, cosa che avverrà sicuramente al termine di questo boom, il nostro team attuale tornerà a essere del tutto sufficiente. Nel frattempo possiamo contare su alcuni montatori a chiamata che ci aiutano, lavorando però sempre sotto la supervisione dei nostri montatori specializzati. In questo modo riusciamo a garantire sempre i livelli di qualità per cui è nota Metall Ritten. Dopotutto, anche se la situazione è straordinaria, non può essere la qualità a risentirne.