La curiosità che (s)muove il mondo
La giornata di Jean Philippe inizia presto al mattino: arriva in officina e la prima persona che incontra è Patrick, il suo responsabile, con cui pianifica le attività di lavoro previste nell’arco della giornata. Si passa dalla saldatura dei metalli al trattamento e alla verniciatura delle superfici: processi di lavorazione lunghi e delicati, in cui è fondamentale mantenere alta la concentrazione.
“Questo è un lavoro manuale che richiede precisione. E pazienza!”, racconta Jean Philippe. “Mi sono presentato qui a lavoro il primo giorno senza saper fare nulla: avevo esperienza nel settore alberghiero, nell’assistenza di telefonia mobile e come PR in discoteca.” Effettivamente, si tratta di attività poco affini al mondo delle costruzioni: ma è il guizzo che attraversa gli occhi di Jean Philippe a parlare per lui, quel suo sguardo vivace che racconta tutta la sua voglia di mettersi in gioco.
“Non sapevo tenere in mano la fiamma. Ma ero curioso e avevo voglia di imparare”, racconta con un entusiasmo talmente vivido che si può quasi toccare.
“Questo è un lavoro manuale che richiede precisione. E pazienza!”, racconta Jean Philippe. “Mi sono presentato qui a lavoro il primo giorno senza saper fare nulla: avevo esperienza nel settore alberghiero, nell’assistenza di telefonia mobile e come PR in discoteca.” Effettivamente, si tratta di attività poco affini al mondo delle costruzioni: ma è il guizzo che attraversa gli occhi di Jean Philippe a parlare per lui, quel suo sguardo vivace che racconta tutta la sua voglia di mettersi in gioco.
“Non sapevo tenere in mano la fiamma. Ma ero curioso e avevo voglia di imparare”, racconta con un entusiasmo talmente vivido che si può quasi toccare.
Progetti sempre nuovi, entusiasmo immutato
Il lavoro di Jean Philippe è dinamico: i progetti sono tanti e ognuno ha le sue peculiarità. Questo si riflette anche nelle sue giornate in officina: maneggia materiali tra loro diversi per dare forma a piccoli lavori artigianali – come i corrimano delle scale – fino alle opere iconiche, come le facciate di design di edifici imponenti.
“Il mio progetto preferito è la Cantina di Bolzano. Ogni volta che ci passo davanti mi fermo a fotografarla: quando vedo la facciata illuminata di sera mi emoziono”, racconta entusiasta.
E al momento, a che progetto lavori? “Ora sto costruendo la ringhiera di una casa privata. Un progetto più piccolo, ma la cura dei dettagli è altrettanto importante. Bisogna sempre calcolare con precisione le angolature, e questo è l’aspetto che mi mette più in difficoltà: io a scuola ero negato in matematica!”, scoppia a ridere.
“Il mio progetto preferito è la Cantina di Bolzano. Ogni volta che ci passo davanti mi fermo a fotografarla: quando vedo la facciata illuminata di sera mi emoziono”, racconta entusiasta.
E al momento, a che progetto lavori? “Ora sto costruendo la ringhiera di una casa privata. Un progetto più piccolo, ma la cura dei dettagli è altrettanto importante. Bisogna sempre calcolare con precisione le angolature, e questo è l’aspetto che mi mette più in difficoltà: io a scuola ero negato in matematica!”, scoppia a ridere.
Il valore sincero della collaborazione
La stessa risata che risuona nell’aria quando è con i suoi colleghi. Con loro, Jean Philippe si trova davvero bene: si ride, si scherza e a volte si discute anche. “Niente che non si risolva poi con una birra a fine turno!”, ride di nuovo.
Se potesse cambiare ruolo per un giorno, vorrebbe guidare il muletto in magazzino. “Ma prima devo prendere la patente: ieri ho finalmente fatto il foglio rosa!”, precisa.
Nel suo tempo libero ama fare sport e andare in palestra: dopo una giornata di fatica potrebbe sembrare strano. Ma a lui non pesa, perché è convinto che quando hai la giusta preparazione il lavoro sia solo piacere. Non si sente ancora arrivato, anzi: è consapevole di avere ancora molta strada da fare. “Mi impegno molto. Devo dire grazie a tutte le persone che ogni giorno si prendono il tempo di insegnarmi cose nuove. Mi rendono partecipe. E io mi sento effettivamente così: parte di un gruppo, di una meravigliosa famiglia allargata.”
Se potesse cambiare ruolo per un giorno, vorrebbe guidare il muletto in magazzino. “Ma prima devo prendere la patente: ieri ho finalmente fatto il foglio rosa!”, precisa.
Nel suo tempo libero ama fare sport e andare in palestra: dopo una giornata di fatica potrebbe sembrare strano. Ma a lui non pesa, perché è convinto che quando hai la giusta preparazione il lavoro sia solo piacere. Non si sente ancora arrivato, anzi: è consapevole di avere ancora molta strada da fare. “Mi impegno molto. Devo dire grazie a tutte le persone che ogni giorno si prendono il tempo di insegnarmi cose nuove. Mi rendono partecipe. E io mi sento effettivamente così: parte di un gruppo, di una meravigliosa famiglia allargata.”
Un’officina da chiamare casa
Per lui Metall Ritten è ormai diventata casa. “Con Lorenz (Kröss, amministratore delegato dell’azienda) sono stato perfino in Africa: gli ho fatto conoscere la mia gente, ha visto dove sono cresciuto, abbiamo condiviso bei momenti insieme, come padre e figlio. Sono immensamente grato a Metall Ritten per questa opportunità di darmi un futuro, ma mi piacerebbe tornare in Costa d’Avorio. E chissà, potrei aprire una filiale lì!”, racconta sognante.
Buona fortuna Jean Philippe: a volte, se ci credi, i sogni diventano realtà.
Buona fortuna Jean Philippe: a volte, se ci credi, i sogni diventano realtà.